letteratura latina · periodo preciceroniano
Le date. Di certo si sa solo quando muore: nel 184 a.C. L'anno di nascita, invece, occorre ipotizzarlo a partire da un dato riportato da Cicerone nel Cato Maior: che Plauto scrisse in senectute lo Pseudolus, rappresentato nel 191 a.C. per la prima volta. [A Roma si diventava senex superando i 60 anni] pertanto si può supporre la nascita intorno al 250 a.C.
Il nome. Pure il nome non è certo. Gli antichi lo chiamavano tranquillamente Plautus, che deriverebbe dalla romanizzazione dell'etrusco Plotus ovvero dai piedi piatti. Prenomen e nomen sono, invece, meno sicuri: è M. Accius oppure tutto attaccato come Maccius? Nella seconda ipotesi, potrebbe risuonare un richiamo al personaggio delle atellane, fabulae del Sud Italia che venivano improvvisate con l'ausilio di personaggi caratteristici: il Macco era il mangione sciocco.
Plauto, sebbene qualcheduno abbia tentato di romanzare la sua vita assimilandola ad alcuni dei suoi personaggi, dovrebbe essere in realt´ stato un uomo libero che godette fin da subito di grande popolarità e successo dal pubblico tant'è che gli vennero attribuite più di 130 commedie, tra plagi, copiature e scritti apocrifi. Varrone, vissuto un secolo dopo, raccoglierà nel De comoediis Plautinis ben 21 commedie delle quali era totalmente e sicuramente appurata l'autenticità. 20 si sono conservate interamente, mentre sia delle "apocrife" sia dell'ultima autentica (la Vidularia) -a causa della sua posizione nei codici manoscritti che l'ha esposta ad usura secolare- si conservano solo alcuni frammenti.
Anno | Titolo | Genere | Descrizione |
---|---|---|---|
? | Cistellaria | Fabula Palliata (commedia latina di argomento greco) | Alcesimarco vorrebbe sposare una tal Selenio di nascita illegittima mentre papy gliene assegna una dalla comprovata ascendenza. Grazie al rinvenimento di alcuni oggetti lasciati nella cesta (Cistellaria = commedia della cesta) al momento dell'abbandono di Selenio, è rivelata la vera identità della fanciulla che è libera e può così sposare Alcesimarco. |
? | Miles Gloriosus | Fabula Palliata (commedia latina di argomento greco) | Pirgopolinice, giovane soldato fanfarone, e Pleusicle sono innamorati della stessa ragazza: Filocomasio. Plausicle si rivolge a Palestrione, servus callidus, per aiutarlo mentre Pirgo è sostenuto dal parassita Artotrogo, che vuole solo da mangiare. Pirgopolinice sarà colui che rimarrà solo. |
? | 21 Palliate | Fabula Palliata (commedia latina di argomento greco) | Amphitruo, Asinaria, Bacchides, Captivi, Casina, Cistellaria, Curculio, Epidicus, Maenechmi, Mercator, Miles Gloriosus, Mostellaria, Persa, Poenulus, Pseudulus, Rudens, Sticus, Trimmus e Truculentus |
? | Asinaria | Fabula Palliata (commedia latina di argomento greco) |
Plauto vuole far ridere: non gli interessano particolari sviluppi di trama, tant'è che talvolta fa precedere l'esecuzione dell'opera da un prologo che sintetizza la trama e ce la spoilera, lasciandoci dunque ben poche soprese. [Nel manoscritto, invece, c'è sempre almeno un argomentum che sintetizza la commedia; se sono due, allora uno è addirittura acrostico del titolo]
In generale, due antagonisti si contendono una donna e (oppure, meno di frequente, solo) una somma di denaro. Vi è una lotta mediata da aiutanti: normalmente vince il più giovane e il perdente ha buone motivazioni per aver perso (vecchiaia, matrimoni, ...).
In questo modo, non si incorre né in grandi catarsi tragiche da comprendere né al rischio di uscire dall'etica romana dei tempi. È lo scioglimento, infatti, che rimette in ordine tutti i principi etico-morali che durante l'azione potevano essere stati messi tra parentesi (uomini liberi trattati da schiavi, vecchi capofamiglia che corteggiano le future nuore, ...)
Non c'è necessità -visto il fine puramente comico- di creare personaggi tondi, dotati di una psicologia che varia nel corso dell'opera e che sorprende lo spettatore: per questo, abbiamo solo tipi umani ben codificati nelle commedie plautine, come il servus callidus ovvero servo furbo ingannatore facente funzione di motore del racconto, il vecchio lenone (= colui che sfrutta e favoreggia la prostituzione altrui), il miles gloriosus o soldato fanfarone (= spaccone, smargiasso, capace di vantarsi senza saper nulla fare)
Nel processo di vertere ovvero ricreare dai modelli originali greci al latino, Plauto era solito riscrivere il contenuto di trimetri piani/prosaici in cantica ovvero parti (soprattutto monologhi ma non esclusivamente) destinate al canto con accompagnamento musicale: una sorta di variazione del coro greco. L'utilizzo di una cos&igrande; varietà di metri e melodie da parte di Plauto fece coniare in età antica -come attestato da Varrone- l'espressione numeri innumeri letteralmente infinita varietà di metri.
Tuttavia, ad una polifonia di metri, dunque, non corrisponde una grande eterogeneità linguistica fra i componimenti. La lingua è, infatti, quella d'uso del romano mediamente istruito e pur essendo dinamica e scoppiettante non varia molto tra commedia e commedia.
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